IL PAPA E L’ABORTO: INFORMAZIONE E DISINFORMAZIONE
«Il Papa e l’aborto: “Sì al perdono per donne e medici”.»
Queste le parole che titolano un articolo a tre colonne pubblicato con grande rilievo sulla prima pagina del quotidiano La Repubblica.
È un titolo talmente fuorviante da rasentare la disinformazione.
Da come è riportata la notizia sembra che ci troviamo di fronte ad una novità rivoluzionaria che riguarda la possibilità di perdonare un peccato che fino ad oggi non era possibile assolvere.
È vero che poi all’interno dell’articolo si fa chiarezza, ma non c’è dubbio che quel titolo resta impresso nella mente del lettore provocando una suggestione costruita ad arte.
Si vorrebbe far credere infatti che la Chiesa, sotto la spinta innovatrice e rivoluzionaria di papa Francesco, si stia finalmente adeguando ad un senso comune (fortemente caldeggiato da atei e da pseudo intellettuali) che risponde ad una generalizzata istanza di innovazione e “modernità”. Un atto liberatorio che permetta di uscire da una lunga era di oscurantismo severo e oppressivo, che voleva impedire ai colpevoli di aborto di essere compresi e perdonati.
La verità, come molti sanno, soprattutto i diretti interessati, è che il perdono per il peccatore pentito c’è sempre stato; l’unica novità è che tutti i sacerdoti possono assolvere un peccato che prima era facoltà riservata solo a un ristretto numero di ministri delegati dal Vescovo!
E, allora, perché tutta questa enfasi alla notizia?
Perché questa distorsione della realtà?
Ognuno provi a rispondere personalmente.
Da parte mia, credo che ci troviamo di fronte ad un modo surrettizio di sminuire la Chiesa, a una azione espressamente pensata e voluta per denigrarla, cercando di mostrarne solo presunte colpe, difetti e ritardi nell’andare incontro alla “realtà”.
Come reagire a queste provocazioni?
Credo che l’unico modo intelligente sia quello di non leggere più un quotidiano che fa disinformazione.
Per quanto mi riguarda, non comprerò più La Repubblica, perché a questo punto credo che il metodo utilizzato dal giornale in quest’occasione possa essere applicato anche ad altri problemi di cui non ho immediata consapevolezza, negandomi quindi la qualità di informazione che mi aspetterei da un media così importante.
Io non posso e non voglio sovvenzionare chi mi vuole abbindolare.
Chi mi legge si comporti come meglio crede.
fra Giuseppe o.p.
Hai ragione caro Padre. Vogliono mostrarci una Chiesa debole, fragile. “Misericordia et misera”: Gesù e la peccatrice. Lei rappresenta tutti noi, il mondo, in ginocchio, nella polvere: solo un Dio Forte e Misericordioso la può risollevare e la Chiesa sta facendo proprio questo.
Un forte abbraccio
Caro Padre Giuseppe, grazie per le tue chiare parole. L’unico modo che abbiamo per opporci al tentativo di manipolare le notizie anche solo attraverso un titolo, è proprio quello di non acquistare più i giornali che danno una visione sbagliata della Chiesa.
Hai ragione, padre Giuseppe, siamo alle solite: brilla la misericordia di Dio e subito fischia Satana per ombrare quella luce che odia ma che non potrà spegnere.
Ringraziamo il Signore di averci mandato Papa Francesco che sta seguendo le orme di Gesù, sebbene sia ostacolato e criticato dalla stessa Chiesa.
Vuole farci capire e insegnare cos’è il perdono e la misericordia, ma c’è sempre il maligno che vuole ostacolare e fuorviare per intralciare e
mettere dubbi, confusione. Ma Gesù è forte e vincerà sempre.
Totalmente d’accordo padre Giuseppe.
Anche diverse testate televisive hanno aperto i TG con titoli del tipo “rivoluzione nella Chiesa”. Che malafede!
Restiamo saldi nel Signore e sosteniamo Papa Francesco con la preghiera.
Anche il Vaticano ha reagito con mons. Fisichella alle idiozie pubblicate nei giorni scorsi. Ecco il testo. Purtroppo se dovessimo escludere i giornali che scrivono a sproposito di questi temi dovremmo leggere solo Avvenire e l’Osservatore romano…
Vaticano reagisce su aborto: resta peccato grave, idiozie dei giornali sul Papa
Fisichella: dai giornalisti ne ho sentite di tutti i colori Il Papa ai sacerdoti: assolvete chi ha commesso aborto 23 novembre 2016
“Abortite tanto il Papa vi perdona?”, come ha titolato Il Tempo? “Idiozie dei giornali”, commenta, a Tv2000, mons. Rino Fisichella, responsabile vaticano per il Giubileo. Proprio perché l’aborto “è un atto gravissimo”, dice da parte a Radio vaticana sua mons.Paglia, responsabile della Pontificia accademia per la vita, “è necessaria una straordinaria concessione della Misericordia”.
Il Vaticano reagisce così alle interpretazioni sulla lettera apostolica “Misericordia et misera” con la quale il Papa ha concluso il Giubileo della misericordia. “Non c`entra niente la scomunica che viene tolta”, spiega mons. Fisichella. “Non c`entra nulla dire `abortite perché il Papa vi perdona`, queste sono veramente delle idiozie che rimangono tali sia nei titoli che nei contenuti”.
Il Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione prosegue: “Voglio dire una cosa nei confronti dei giornalisti, due giorni fa in Sala Stampa ne ho sentite di tutti i colori. C`è da parte di qualcuno la tentazione di leggere in fretta e quando si legge in fretta non si capisce. C`è la tentazione di trovare subito qualche cosa. E di tanti contenuti l`occhio è caduto solo sull`aborto. C`è poi la volontà di qualcuno di voler denigrare e trovare quello che non c`è”.
Il Papa, sottolinea Fisichella, “ha detto chiaramente e lo ha scritto: il peccato di aborto è uno dei peccati più gravi che esistano, perché si pone fine a una vita innocente.
Questo peccato rimane tale e nel momento in cui si compie questo peccato, non solo da parte della donna, che porta il peso più grande di tutto questo, ma da parte di tutta una categoria che partecipa al peccato d`aborto, nel momento in cui si compie dunque, c`è la scomunica e si è fuori dalla comunione dalla Chiesa perché il peccato è gravissimo”.
Il Papa, puntualizza Fisichella, “pur dicendo questo dice con altrettanta forza che non esiste un peccato che Dio non possa perdonare quando si ritrova con un cuore pentito.
Il Papa dice che non deve esserci nessun ostacolo, nessun limite. Prima infatti solo il vescovo poteva assolvere il peccato di aborto. E` una prassi che si è modificata – conclude Fisichella – la prassi con la quale ora il Papa dice: desidero che chi porta dentro di sé questo grande dolore ed è pentito, non abbia a trovare ostacoli ma qualsiasi sacerdote può accogliere, perdonare e aiutare a camminare per una vita nuova”. “Proprio perché concedere il perdono significa un dialogo, una consapevolezza, una decisione di non ripetere più quello che si è fatto”, spiega, da parte sua, mons. Paglia ai microfoni di Radio vaticana. “In questo senso, allargare ai sacerdoti vuol dire dare maggiore possibilità a chi ha compiuto questo gesto terribile di comprendere la gravità di quello che ha fatto e quindi di poter cambiare vita e quindi di non farlo più. In questo senso, il Papa – consapevole della gravità – vuole offrire il modo migliore per impedire il ripetersi. Certamente, avere una maggiore possibilità di accedere a una medicina robusta aiuta chi è debole a cadere meno facilmente o comunque a non cadere. Quindi, proprio perché è un atto gravissimo è necessaria una straordinaria concessione della Misericordia”.
Oggi chi procura l`aborto incorre nella scomunica latae sententiae, cioè automatica. Cambia qualcosa, adesso?
“No.
La scomunica latae sententiae resta così com`è nel Codice di Diritto Canonico. In questo senso, non c`è nessun cambiamento nella concezione della gravità del peccato, nessun attutimento: resta l`eliminazione colpevole di un innocente ed è gravissimo. Il senso del testo papale è appunto nella volontà di far comprendere che chi si pente, anche di questo gravissimo peccato, viene perdonato e abbracciato dal Signore. In questo senso, viene come dimenticata da Dio la scomunica che era comminata per questo atto drammatico.
Certamente, poi, c`è in questo gesto del Papa una grande considerazione della debolezza o dei drammi di tante donne che, se lasciate a loro stesse, difficilmente riescono a uscirne e a trovare una strada non solo per non ripetere quanto hanno fatto, ma anche per sentirsi aiutate di fronte al dramma che sempre ogni aborto procura, anche nelle stesse donne”.
Grazie per le parole tue e per quanto riportato da Antonio.
Ora abbiamo sia una visione di insieme più chiara e completa che una forte proposta su una possibile contromisura da poter intraprendere.
D’altro canto – sia Repubblica che il Tempo – sono una fonte giornalistica che non ho mai condiviso nè letto se non occasionalmente!
Tutto condivisibile. Tuttavia ci troviamo di fronte anche a un grosso problema di comunicazione da parte dell’entourage vaticano. Perché se tanti media hanno estrapolato quello che volevano estrapolare con tanta leggerezza incoraggiando sempre più un crescente sentire comune che pone Papa Francesco e la “Chiesa” come due realtà in contrapposizione, (in tanti oggi dicono Francesco sì Chiesa no), c’è qualcosa che non va. Quando dopo un pronunciamento, e sta succedendo troppo spesso, devono seguire giorni di spiegazioni e chiarimenti, c’è qualcosa che non va.
Papa Francesco è un grande papa, vola alto, un uomo destinato alla santità, ma purtroppo la realtà razzola molto basso.
D’accordo nel modo più assoluto.