P. Guido Bendinelli OP
Dal libro del profeta Isaìa
Is 11, 1-10
In quel giorno, un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra.
Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio. La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi.
Il lupo dimorerà insieme con l’agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà.
La mucca e l’orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera;
il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare.
In quel giorno avverrà che la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa.
È una delle profezie più belle attraverso le quali Iddio ha inteso anticipare il profilo del proprio Inviato; in quanto Unto su cui si posa in forma definitiva lo Spirito del Signore, è colui che eserciterà la giustizia a favore dei poveri e instaurerà la pace paradisiaca.
Lo Spirito – Soffio di Dio, che aleggiava agli inizi del mondo sul caos primordiale, che dà la vita agli esseri, suscita giudici re e profeti, trasmette abilità agli artigiani, discernimento ai governanti e saggezza a Giuseppe, Spirito che è in Gesù fin dal seno materno e ha trovato conferma visibile nel Battesimo al Giordano, opera le meraviglie qui descritte, soprattutto in termini di pacificazione universale. Le coppie antinomiche trovano la loro composizione. Nel dono dello Spirito l’umanità conosce una radicale trasformazione.
Lupo e agnello, leopardo e capretto, vitello e leone, orsa e mucca, lattante e aspide, tutto si comporrà per virtù del dono divino, che il virgulto seminerà sull’umanità.
È certamente una visione che riguarda i tempi finali, ma è altresì la direzione nella quale i discepoli dell’Unto, del Cristo, investiti dallo stesso Spirito, devono muoversi. Non saremo ancora nella pienezza della pace paradisiaca, ma qualcosa di essa dovrà trapelare dalla nostra vita, come segno e come effetto della venuta del Figlio di Dio tra noi.
Penso al lattante che affonda la sua manina nella tana del serpente, immaginando la fatica del vivere in ambienti che son peggio di nidi di vipere, dove la lingua ne uccide più della spada e l’ambizione degli uni è la quotidiana sentenza di morte per gli altri. Immaginare un cielo sereno su questi orizzonti di tenebre è la promessa più allettante che Dio può farci e che gli uomini devono fare loro.
Da dove iniziare? Da casa nostra e dai nostri ambienti, dalle relazioni amicali e dai luoghi di lavoro, dal dialogo e dalla sopportazione, dal volto sorridente e dalle parole di benedizione, dalla dolcezza e dalla benevolenza, dalla gentilezza e dalla cortesia.
Anche perché questo Spirito settiforme, con i doni della sapienza, intelligenza, consiglio, fortezza scienza pietà e timore del Signore, è a noi largito, in vista del compimento delle promesse divine, sin dal Battesimo.
La venuta del Figlio di Dio è apportatrice di queste meraviglie di grazia.
Crediamo intensamente in ciò, lasciandoci inondare dalla conoscenza del Signore.
Maranatha, vieni Signore Gesù, specie nell’animo di quanti in questi giorni si fanno la guerra, alle porte della nostra Europa.
Buon Avvento a tutti.
P. Guido Bendinelli OP