LA COMUNITÀ

CHI SIAMO

Siamo discepoli di Gesù che desiderano essere testimoni della Verità, animati dal carisma di San Domenico, consumato dal desiderio di proclamare la Buona Novella, e sostenuti dallo Spirito Santo, che continuamente alimenta nei nostri cuori il desiderio di lavorare nella vigna del Signore Gesù, per la realizzazione del suo Regno.
Uomini e donne, in ogni età della vita, in tutte le condizioni di stato, attirati dalla Parola di Dio e innamorati di Gesù Cristo, della sua persona e della sua proposta di vita, con il desiderio di fare viva esperienza dell’appartenenza alla famiglia di Gesù e della paternità di Dio.

Nel 2002 la Comunità Abbà è stata ufficialmente riconosciuta dal
Cardinale Carlo Maria Martini, Arcivescovo di Milano, come “associazione privata di fedeli”; nel 2005 è stata accolta nella Famiglia Domenicana.

“E’ venuto il regno della vita ed è stato distrutto il dominio della morte. Una diversa generazione è apparsa, e una vita diversa e un diverso modo di vivere ..  L’età matura è costituita da uno stile di vita .. La sua fine poi non è la morte, ma quella vita eterna e beata che è preparata a coloro che ne sono degni”. 

Costituzione Fondamentale – Proemio

LA NOSTRA VOCAZIONE

La nostra vocazione è la consacrazione della nostra esistenza alla sequela di Gesù Cristo e all’evangelizzazione secondo la Costituzione Fondamentale, La Regola spirituale e lo Statuto della Comunità Abbà.
Attraverso la vita comunitaria, impariamo a vivere da figli di Dio, sperimentiamo la sua paternità, e cerchiamo di vivere concretamente il Vangelo con il costante aiuto e la guida dello Spirito Santo: Abbà, papà, Padre Nostro che rendi fratelli tutti i tuoi figli.
L’accoglienza della dimensione comunitaria della fede e l’adesione alla Comunità Abbà rappresentano per noi la possibilità storica e concreta di dare piena realizzazione alla vita nuova che Gesù dona a ognuno ed entrare in piena comunione con Lui.
Solo vivendo in una comunione reale di cuori e integrando la nostra umanità, la nostra vita naturale, possiamo fare esperienza di fede autentica, sperimentare la salvezza e annunciare la bellezza della vita nuova in Cristo Gesù.

Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito, costoro sono figli di Dio.
E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: <<Abbà, Padre>>”.

Rm 8, 14-15

LA NOSTRA SPIRITUALITÀ

La nostra vita spirituale comunitaria si sviluppa all’interno di due importanti punti di riferimento: la Pentecoste e il discorso della Montagna.
L’invocazione dello Spirito Santo e la certezza della sua presenza è uno dei cardini della nostra spiritualità: senza la sua continua assistenza tutto diventa poveramente umano e ci lascia ancora al centro di noi stessi.
Le beatitudini rappresentano ciò che vogliamo vivere ed essere in questo mondo: ascoltatori della Parola per essere già su questa terra nella pace e nella beatitudine del Regno.
La Regola che seguiamo ha il solo scopo di favorire e attuare la nostra comune aspirazione a vivere in comunione con Cristo e tra di noi come “veri figli di Dio”, nella verità, nell’amore e nella libertà, così come lo stesso Signore ci ha insegnato e come il suo Spirito ci dà la possibilità di diventare. E’ un itinerario spirituale che indica gli orientamenti pratici della nostra vita, affinché possiamo spogliarci dell’uomo vecchio e rivestire l’uomo nuovo.
“Parola”, sacramenti, direzione spirituale, vita comune, impegno personale sono i mezzi che ci aiutano a camminare verso la meta. In particolare, la preghiera personale e la lettura/meditazione della Parola di Dio quotidiane e la preghiera comunitaria settimanale costituiscono l’alimento imprescindibile per camminare insieme dietro a Gesù.

“Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale.
Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto”.

Rm 12, 1-2

“.. non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli”.

Mt 5, 14-16

IL NOSTRO IMPEGNO

Il nostro impegno è innanzitutto quello di diventare autentici discepoli di Gesù, convertendo continuamente il nostro modo di vivere al Vangelo. Il nostro desiderio di testimoniare il Vangelo non diventa impegno concreto e missionario se non viviamo ciò che annunciamo e non proponiamo ciò che noi stessi abbiamo accolto e sperimentato.

Ci mettiamo a disposizione della Chiesa per proclamare la presenza del Regno di Dio in questo mondo e l’urgenza di accoglierlo integralmente. Ci ispiriamo al carisma di San Domenico, araldo del Vangelo, per dedicarci in modo specifico alla carità della verità, che è Gesù Cristo e il suo Vangelo, privilegiando i lontani e i peccatori per i quali San Domenico pregava e vegliava.

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Riconoscimento Diocesi

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Accoglienza Famiglia Domenicana

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La lotta al male e alle passioni

Praticamente tutte le riflessioni e le predicazioni di p. Giuseppe, oltre che una serie di corsi di
spiritualità, contengono stimoli e strumenti finalizzati a:
• favorire la conoscenza di sé
• ingaggiare la lotta al male che c’è in noi e alle nostre passioni
La conoscenza di sé, derivante dal confronto con la Parola di Dio e dalla direzione spirituale e
sostenuta dallo Spirito Santo, progressivamente ci fa prendere consapevolezza dei nostri limiti,
delle nostre paure, delle nostre fragilità/debolezze, che a questo punto possiamo con fiducia
presentare a Gesù affinché vengano sanate.
La lotta al male e alle passioni è stato un punto fondamentale dell’insegnamento di p. Giuseppe, perché sono l’ostacolo concreto e reale tra noi e la salvezza e ci impediscono di affidarci totalmente all’amore di Dio e alla sua provvidenza.
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Araldo del Vangelo

Innamorato della Parola di Dio e della persona di Gesù Cristo, p. Giuseppe si è fatto araldo di questa parola che risuonava nella sua anima come Via, Verità e Vita. All’annuncio della Parola, attraverso la predicazione, gli incontri di spiritualità, la preghiera e, infine, con la fondazione della Comunità Abbà, p. Giuseppe ha dedicato la vita.
Ascoltare le sue predicazioni e le sue meditazioni ha significato per ognuno di noi sentire il Vangelo prendere vita nei nostri cuori e il desiderio di trasmettere a nostra volta la bellezza di ciò che ascoltavamo, che ha riempito il nostro cuore di gioia e che ha dato alla nostra vita un senso autentico!

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Accogliere la Salvezza

Intimamente connesso all’amore per Cristo, per tutta la sua attività pastorale, con particolare intensità negli ultimi anni della sua vita terrena, per p. Giuseppe c’è stato lo sforzo costante di cercare di aiutare quanti si rivolgevano a lui, o ascoltavano le sue predicazioni, a comprendere che cosa impedisce di accogliere concretamente la salvezza che Gesù ha portato.
Credenti, che nonostante la frequentazione dei sacramenti, la preghiera, i pellegrinaggi, la devozione non riescono a vivere nella gioia e nell’amore e nella libertà dei figli di Dio, non riescono ad accogliere se stessi e gli altri, non riescono a vincere il proprio carattere e le proprie inclinazioni naturali, non riescono a perdonare e a perdonarsi, non riescono a distaccarsi dalle cose materiali e dalle suggestioni di questo mondo.