IL FONDATORE
FRA GIUSEPPE PAPARONE OP: NOTE BIOGRAFICHE
11 Novembre 1946: Giuseppe Paparone nasce a Caltavuturo (PA). Si trasferisce con la famiglia a Genova nel 1953 e si imbarca come ufficiale di bordo alla fine degli anni ‘60. Inizia un itinerario interiore che lo porta dopo cinque anni a lasciare il mare per approdare alla facoltà di Filosofia alla Università Statale di Milano (nel frattempo lavora alla IBM) quindi, alla fine degli anni ’70, all’Istituto Superiore di Scienze Religiose.
Nel 1974 matura la chiamata al sacerdozio: emette i voti nell’Ordine dei Predicatori il 27 giugno 1987.
Nel 1993 fonda l’Associazione ABBA’ Onlus; nel 1997 la Comunità Abbà.
Si laurea in teologia spirituale nel 1993 ed esercita il ministero sacerdotale nei conventi di Milano, Taggia (IM), Agognate (NO), Torino quindi ancora a Milano dove si spegne per malattia il 2 gennaio 2021.
“Non devi turbarti mai per nessun motivo, qualsiasi cosa tu debba vivere, perché tutto è scritto. Siamo nelle mani di Dio, ogni cosa è nelle sue mani. Abbi sempre fiducia.” –
30 dicembre 2020
“Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me.”
Gal.2, 20
Un uomo che ha sempre cercato la Verità. Cercata all’inizio in modo inconsapevole poi sempre più cosciente, fino alla accoglienza senza riserve della sua vocazione sacerdotale. Questa Verità ha il volto e il nome di Gesù: questa è stata la parabola esistenziale di padre Giuseppe.
Affacciatosi al mondo del lavoro alla fine degli anni ’60, diventa commissario di bordo su un transatlantico: una vita travolgente per un giovane che si affaccia alla vita. Eppure, all’entusiasmo iniziale subentra giorno dopo giorno una inquietudine profonda che si manifesta insieme a domande altrettanto profonde sul senso della sua esistenza.
La vita, vista alla luce della Provvidenza, è fatta di eventi che si rivelano poi tappe di un cammino.
Ecco allora la lettura del Vangelo di San Giovanni acquistato a New York, la visione di un film a carattere religioso nel cinema della nave, il disagio crescente di una vita di bordo di cui vede i limiti e che sente sempre più lontana. Sente forte il bisogno di un cambiamento interiore. Scende dalla nave e negli anni ’70 inizia un nuovo viaggio. La curiosità lo porta ad investigare religiosità anche lontane dal cristianesimo.
Si indirizza alla filosofia quindi, grazie al confronto con un docente universitario, all’Istituto di Scienze Religiose di Milano.
E’ molto importante questo passaggio. Perché fino ad allora Giuseppe è stato una specie di “autodidatta” dello spirito, che ha seguito un suo istinto, ispirazioni, idee. Carattere forte era lui a scrivere la sua rotta. Ma (sempre la Provvidenza) arrivano nella sua vita persone che gli si fanno “prossimo”, compagni di viaggio che lo accompagnano alla “vera” Conoscenza.
E’ la dinamica del Vangelo: non si arriva a Cristo in solitaria.
Ed è in questo dinamismo, fatto di ricerca, incontri, riflessioni, stimoli, che si attiva quel processo sovrannaturale che un giorno gli svela finalmente il tanto agognato porto di attracco: è la vocazione sacerdotale che realizzerà nell’Ordine dei Predicatori.
Perché proprio san Domenico lo capiamo pienamente oggi.
San Domenico è l’amore per Cristo, l’amore per la Parola, l’ansia dell’annuncio ai lontani, scialuppa di salvezza per chi rischia di annegare. La vita del santo richiama fortemente la dinamica di Dio che “traccia il solco nella terra con l’aratro, ne smuove le zolle e la irriga con la pioggia”.
Padre Giuseppe, animato da un’ansia evangelica che gli veniva dal suo passato nel mondo, ha vissuto ogni giorno della sua vita ministeriale guardando a quel modello di santità e rinnovando continuamente il suo sì a quel carisma di Amore.
E’ solo così che si possono comprendere le tante iniziative, attività, idee, progetti che formulava a getto continuo. Ed è solo così che si comprende lo sviluppo degli anni Novanta con la costituzione della Associazione Abbà onlus, dedicata alla formazione scolastica di bambini bisognosi, e la fondazione della Comunità Abbà, con la missione della evangelizzazione, da lui fortemente voluta e a cui ha dedicato la vita e il suo ministero apostolico. Una comunità fatta da uomini e donne per lo più provenienti da un trascorso di lontananza, chiamati a vivere la sfida della comunione fraterna e della rinascita a vita nuova per poi testimoniarla nei propri ambiti di prossimità.
Tanto ci sarebbe da dire, ma le cose veramente importanti non richiedono molto spazio. Nel caso di un uomo, di una donna, è la loro vita che parla e la scia di luce che lasciano è il loro lascito.
Con Cristo Verità sono iniziate queste righe, con Cristo Luce della Vita finiscono.
Padre Giuseppe ci ha lasciati per malattia il 2 gennaio 2021.
Il suo testamento spirituale è nelle ultime parole che ci ha lasciato.
Parole di un uomo che nella sua vita non ha fatto altro che mollare gli ormeggi dai tanti porti che ha visitato, abbandonandosi sempre più a quella Verità che finalmente ha incontrato:
“Non devi turbarti mai per nessun motivo, qualsiasi cosa tu debba vivere, perché tutto è scritto. Siamo nelle mani di Dio, ogni cosa è nelle sue mani. Abbi sempre fiducia.”
L’IMPEGNO APOSTOLICO
PERCHÈ MI SPOSO IN CHIESA
Viaggio a tappe nella preparazione al matrimonio cristiano per una scelta consapevole nella rivelazione del progetto di amore che Dio ha per ogni coppia di sposi.
LA LUCE DELLA VITA
Itinerario di crescita nella scoperta di Gesù “Luce della vita” per una rinascita spirituale e per un rinnovato slancio nel vivere la propria vita di fede.
LA PASSIONE PER LA CERAMICA
Padre Giuseppe era un creativo sia a livello intellettuale che materiale. Questo ha fatto sì che la sua carica spirituale si manifestasse anche attraverso attività artistiche che sono andate oltre il semplice svago: dapprima in campo botanico, con la creazione di bonsai, successivamente nella ceramica. Incoraggiato da un caro amico, un eclettico artista brasiliano e formato da una insegnante francese incontrata durante gli anni di ministero a Taggia, la passione è diventata esercizio di una forma d’arte che lo ha portato ad esprimersi attraverso realizzazioni libere nella forma e caratterizzate da un cromatismo originale e di forte impatto.