Omelia 16-12-2014
Dal libro del profeta Sofonìa (Sof 3,1-2.9-13)
Così dice il Signore: «Guai alla città ribelle e impura, alla città che opprime!
Non ha ascoltato la voce, non ha accettato la correzione.
Non ha confidato nel Signore, non si è rivolta al suo Dio».
«Allora io darò ai popoli un labbro puro, perché invochino tutti il nome del Signore
e lo servano tutti sotto lo stesso giogo.
Da oltre i fiumi di Etiopia coloro che mi pregano, tutti quelli che ho disperso, mi porteranno offerte.
In quel giorno non avrai vergogna di tutti i misfatti commessi contro di me, perché allora allontanerò da te tutti i superbi gaudenti, e tu cesserai di inorgoglirti sopra il mio santo monte.
Lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero».
Confiderà nel nome del Signore il resto d’Israele.
Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogna; non si troverà più nella loro bocca una lingua fraudolenta.
Potranno pascolare e riposare senza che alcuno li molesti.