LA COMUNITÀ E LA CHIESA

BEETHOVEN E L’INNO ALLA GIOIA:
“FRATERNITA’ VALORE DELL’ EUROPA TUTTA”

fr Marco Salvioli OP
Sono passati poco più di due secoli dalla prima esecuzione della Nona sinfonia in Re minore di Ludwig van Beethoven, tenutasi il 7 maggio 1824 a Vienna. Composto di quattro movimenti, l’imperituro capolavoro termina col celeberrimo corale che mette in musica l’Inno alla gioia di Friedrich Schiller per esprimere l’anelito, dolorosamente maturato nel corso di una vita, alla fraternità universale. Dapprima scelta dal Consiglio d’Europa (1972), la melodia composta da Beethoven è stata poi adottata dai Capi di Stato e di Governo dei paesi membri come inno ufficiale della stessa Unione europea (1985), non al fine di sostituire i differenti inni nazionali, ma piuttosto per celebrare i valori condivisi da ciascun paese. Nel sito ufficiale dell’UE si legge che «l’inno è privo di testo ed è costituito solo dalla musica. Nel linguaggio universale della musica, questo inno esprime gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall’Europa». (…)

Questo l’incipit di un articolo (vedi il link) di fra Marco Salvioli OP, sacerdote domenicano, docente di teologia, che partendo dal celebre “Inno alla Gioia” sviluppa una serie di considerazioni che all’indomani delle elezioni europee diventano una opportunità di riflessione in un momento oggettivamente povero di quelle prospettive vitali necessarie per navigare in questo momento storico denso di incognite, povero di ideali grandi.
https://marcosalvioli.wordpress.com/2024/06/09/fraternita-valore-delleuropa-tutta-nostro-tempo-9-giugno-2024/

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La lotta al male e alle passioni

Praticamente tutte le riflessioni e le predicazioni di p. Giuseppe, oltre che una serie di corsi di
spiritualità, contengono stimoli e strumenti finalizzati a:
• favorire la conoscenza di sé
• ingaggiare la lotta al male che c’è in noi e alle nostre passioni
La conoscenza di sé, derivante dal confronto con la Parola di Dio e dalla direzione spirituale e
sostenuta dallo Spirito Santo, progressivamente ci fa prendere consapevolezza dei nostri limiti,
delle nostre paure, delle nostre fragilità/debolezze, che a questo punto possiamo con fiducia
presentare a Gesù affinché vengano sanate.
La lotta al male e alle passioni è stato un punto fondamentale dell’insegnamento di p. Giuseppe, perché sono l’ostacolo concreto e reale tra noi e la salvezza e ci impediscono di affidarci totalmente all’amore di Dio e alla sua provvidenza.
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Araldo del Vangelo

Innamorato della Parola di Dio e della persona di Gesù Cristo, p. Giuseppe si è fatto araldo di questa parola che risuonava nella sua anima come Via, Verità e Vita. All’annuncio della Parola, attraverso la predicazione, gli incontri di spiritualità, la preghiera e, infine, con la fondazione della Comunità Abbà, p. Giuseppe ha dedicato la vita.
Ascoltare le sue predicazioni e le sue meditazioni ha significato per ognuno di noi sentire il Vangelo prendere vita nei nostri cuori e il desiderio di trasmettere a nostra volta la bellezza di ciò che ascoltavamo, che ha riempito il nostro cuore di gioia e che ha dato alla nostra vita un senso autentico!

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Accogliere la Salvezza

Intimamente connesso all’amore per Cristo, per tutta la sua attività pastorale, con particolare intensità negli ultimi anni della sua vita terrena, per p. Giuseppe c’è stato lo sforzo costante di cercare di aiutare quanti si rivolgevano a lui, o ascoltavano le sue predicazioni, a comprendere che cosa impedisce di accogliere concretamente la salvezza che Gesù ha portato.
Credenti, che nonostante la frequentazione dei sacramenti, la preghiera, i pellegrinaggi, la devozione non riescono a vivere nella gioia e nell’amore e nella libertà dei figli di Dio, non riescono ad accogliere se stessi e gli altri, non riescono a vincere il proprio carattere e le proprie inclinazioni naturali, non riescono a perdonare e a perdonarsi, non riescono a distaccarsi dalle cose materiali e dalle suggestioni di questo mondo.